Un pomeriggio al PIAMS con Andrea Macinanti
Giugno 12, 2023 2023-06-12 11:22Un pomeriggio al PIAMS con Andrea Macinanti
L’affascinante racconto dell’organo come metafora antropomorfa
Nella serie di incontri organizzati dal Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra dal titolo “Incontriamoci al PIAMS”, dedicati alla presentazione di recenti pubblicazioni di carattere musicale e musicologico, il pomeriggio di sabato 20 maggio 2023 è stato dedicato dedicato al libro di Andrea Macinanti, docente di Organo al Conservatorio «G.B. Martini» di Bologna, «Fabricato alla guisa del Corpo humano» L’organo come metafora antropomorfa. Questo evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Organari, importante realtà associativa a livello nazionale che riunisce i maggiori operatori del settore ed opera nell’ambito della promozione dell’arte organaria italiana.
Dopo il saluto iniziale del Preside del Piams don Riccardo Dell’Acqua e l’interessante intervento di Michela Ruffatti, presidente dell’A.I.O, Andrea Macinanti ha iniziato la sua presentazione che potremmo riassumere nelle seguenti righe.
Il libro di Andrea Macinanti è qualcosa di più di un semplice manuale, saggio o trattato storico/specialistico inteso in senso moderno o illuministico.
Oggi giorno, quando si tratta un argomento in modo scientifico e accademico si finisce inevitabilmente per cadere in terreni aridi, in cui il principio tesi-antitesi e sintesi è la chiave di volta unica e indiscussa per comprendere il dato di realtà.
Tuttavia, se ci si pone l’obiettivo di spiegare l’essenza di uno strumento musicale, non come un semplice oggetto componibile con un manuale d’istruzioni, ma come una creazione antropomorfa il principio tesi-antitesi sintesi diventa una gabbia troppo stretta.
Il libro di Macinanti non è imbrigliato in catene di ferro ma viaggia in alto!
Con un volo ad alta quota dalla prima all’ultima pagina vediamo comparire riflessioni sugli antichi trattati legati all’organo, pensieri filosofici e teologici, parallelismi geniali con il copro umano, esperimenti fantastici su come far parlare una creatura “fabricata” e non generata.
Potremmo definirlo in modo medioevale una summa che raccoglie i caratteri umani dell’organo a canne, oppure un libro d’iniziazione al segreto essere dello strumento.
La risposta alla domanda che cosa è l’organo oltre la sua tecnica costruttiva in senso materiale è certamente racchiusa in questo libro.
Già nel titolo si apre l’orizzonte sulla risposta. FABRICATO ALLA GUISA DEL CORPO HUMANO
Fabricato, costruito, creato, opera d’ingegno che, come opera materiale, sottostà alle regole tecnico scientifiche con cui l’uomo plasma la materia “alla guisa del corpo humano”: qui sta il mirabile segreto!!
L’organo è fabbricato da un essere non “fabricato” ma generato, il suo “fabricatore” umano a sua volta si servirà dello strumento, costruito a sua immagine non per “fabricare” musica ma per generare arte musicale.
Il libro scritto da Andrea Macinanti tratta dell’organo da un punto di vista assai particolare; infatti, il filo conduttore della narrazione è la “metafora antropomorfa” ovvero la somiglianza dei caratteri di questo strumento musicale con i caratteri tipici dell’essere umano.
Sin dagli albori della sua storia millenaria, all’organo non è stato attribuito un suono bensì la «voce», la medesima phoné cui Aristotele assegnava il primato sugli strumenti concedendo loro di esserne un’imitazione. Inoltre, la complessità della sua struttura e il suo principio vitale, l’aria, hanno fatto sì che l’organo fosse partecipe di un’affascinante metafora con l’umano capace di trasformarlo in un corpo vivente che parla e che canta.
Nel presente lavoro sono riunite per la prima volta le testimonianze attinte da un ponderoso corpus di documenti che attestano lo straordinario legame che ha guidato organari, compositori e organisti nel modellare registri eloquenti, forme musicali cesellate sull’espressività vocale e modalità esecutive volte a mettere in luce l’eloquio dello strumento per farlo, proprio come scrive Diruta, «quasi con dolci maniere parlare».
Nel corso della sua storia millenaria, l’organo è stato riconosciuto superiore a tutti gli altri strumenti nell’imitare la voce umana anche se, al contempo, gli venne rimproverato di non poter modulare la dinamica, ingrediente precipuo dell’espressione vocale.
La metafora è la chiave scelta dal presente lavoro per dare conto di questa antinomia, per indagare le ineffabili analogie tra l’organo e il corpo umano. La trama è idealmente ordinata sui tre livelli in cui Boezio tripartisce la musica in mundana, humana e instrumentalis.
Come elegante strumento cognitivo, la metafora consente l’accesso al pensiero filosofico, teologico, cosmologico ed esoterico. Discendendo al livello dell’uomo, la metafora si fa meno astratta, l’organo è ora una mirabile tabula anatomica cui non di rado medici e scienziati ricorrono per illustrare il funzionamento del corpo umano.
Umori e passioni cesellano il modo di suonare e comporre per lo strumento, manifestando il potere dell’azione poietica della metafora nel trasferire all’organo le proprietà dell’uomo musicale.
Il libro di Macinanti indirizza gli organisti sulla giusta via dell’arte di suonare, non come macchine a moto perpetuo, ma come generatori di un respiro e di un pensiero musicale vivo, che nasce, si sviluppa manifestandosi al mondo, per poi ritornare nel misterioso universo da cui è arrivato.